martedì 11 marzo 2014

Allattamento oltre il primo anno di vita del bambino: Comunicato del Ministero della Salute

Roma, 11 marzo 2014 – Il 27 febbraio sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato un comunicato sulla Promozione dell’Allattamento, diffuso dal Tavolo Tecnico Operativo Interministeriale (di cui fa parte anche una Consulente de LLL Italia, quale rappresentante delle associazioni di volontariato che operano in Italia in questo settore). In tale Comunicato si sottolinea l’ingiusta cattiva fama che l’allattamento “di lunga durata” ha accumulato nel corso dei decenni, giungendo addirittura ad essere accusato di connotazioni negative sullo sviluppo affettivo e sociale del bambino, oltre ad essere osteggiato, ad esempio, presso gli asili nido di molte Regioni. Questo ha causato una diffusa colpevolizzazione, senza fondamento, della donna che allatta.
“Continuamente – recita il comunicato - vengono segnalate situazioni in cui la scelta della donna di allattare nel secondo anno di vita ed oltre è oggetto di colpevolizzazione se non addirittura di strumentalizzazione giudiziaria come accaduto per controversie in cause di divorzio” come nel caso riportato dal quotidiano la repubblica di oggi ((“Allattare il bimbo al seno oltre l'anno, stop tabu”).
Il documento rilasciato dal Tavolo prosegue elencando, al contrario, i benefici dell’allattamento anche nel secondo anno di vita (ed oltre) indicati dal Ministero della Salute, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle Società scientifiche pediatriche.
Il Tavolo Tecnico ha concluso il Comunicato con tre messaggi molto espliciti (che è disponibile qui al link http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2113_allegato.pdf), uno per la società civile,uno per professionisti della salute e operatori degli asili nido ed uno per le donne che allattano e per le famiglie.

Fonte http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=402&Itemid=64

Svezzamento, quando?

Ripubblico questo articolo che parla dello svezzamento del Dott. Eugenio Serravalle. A mio avviso una delle cose più interessanti che fa notare è come si tende a rispettare acriticamente le linee guida dell'OMS in merito alle vaccinazioni, ma per quanto riguarda lo svezzamento assolutamente no!


Il momento migliore

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il latte materno è l'alimento ideale per i bambini fino a sei mesi di vita senza necessità di alcuna integrazione. Anche le Linee Guida del Ministero della Salute consigliano di integrare con cibi solidi e semisolidi l’alimentazione da questa età. Secondo l’ESPGHAN (European Society of Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition) è opportuno iniziare lo svezzamento quando il bambino sta in posizione seduta, mantiene la testa dritta, se coordina gli occhi e le mani, afferra il cibo, lo mette in bocca, ed è in grado di deglutirlo. La mamma e tutta la famiglia hanno il diritto di compiere una scelta libera e consapevole sull’allattamento e l’alimentazione del bambino, e per questo devono avere accesso a un’informazione corretta.
Capita molto spesso che ai bambini di soli quattro mesi siano proposti i cosiddetti "alimenti speciali per l’infanzia" preparati dall'industria. Questi prodotti, inventati per i prematuri, non servono a bambini in perfetta salute. Né serve la frutta a quell’età per abituare, per preparare il bambino alle pappe che saranno accettate facilmente se proposte al momento giusto.
E’ sorprendente come si accetti acriticamente la pratica delle vaccinazioni di massa, e come invece si disattendano così spesso le indicazioni ufficiali sulla nutrizione. E’ noto che la durata dell’allattamento è correlata alla protezione della salute del bambino, soprattutto per malattie come l’obesità, l’atopia, compresa l’asma bronchiale, le infezioni, e della mamma, per il ridotto rischio, ad esempio del tumore al seno. Il latte di mamma è considerato oggi una necessità sociale, perché garantisce benefici anche negli adulti del domani, con riduzione della morbilità e mortalità della popolazione e conseguenti risparmi di spesa per il sistema sanitario. Se una parte delle ingenti risorse economiche destinate ad alcuni vaccini di dubbia efficacia fossero dirottate per favorire l’allattamento materno esclusivo nei primi sei mesi, e l’allattamento prolungato fino ad almeno due anni (se mamma e bimbo sono d’accordo) guadagnerebbero in salute i bambini oggi e gli adulti domani.
Dott. Eugenio Serravalle